È difficile accettare che un oggetto possa comportarsi in due modi che, secondo la logica tradizionale, si escludono a vicenda. L'elettrone può essere localizzato come una particella e esteso come un'onda ? Può passare da una fenditura e al tempo stesso dall'altra ? Ma, alla fine dei conti, ha davvero senso ragionare sugli oggetti della meccanica quantistica nel modo con cui ragioniamo sugli oggetti della nostra esperienza quotidiana ?
Trattando il mondo quantistico bisogna abituarsi a "pensare differente". Ad esempio, alla domanda se un elettrone sia un'onda o una particella la risposta più corretta sembra quella data da Richard Feynman: "Non è nessuna delle due". In altre parole l'elettrone, così come la luce e altre entità che fanno parte del mondo atomico, sub-atomico e perfino molecolare, sono altre cose, sono cioè oggetti quantistici, e come tali non possono essere descritti da proprietà che appartengono a oggetti classici come proiettili, palle da biliardo, eccetera. Gli oggetti quantistici obbediscono a una fisica e una logica diverse, che, per quanto strane, "funzionano" bene, nel senso che sono in grado di prevedere con ottima precisione i risultati degli esperimenti.
E il discorso, ai fini pratici, potrebbe chiudersi qui. Ma la scienza ha sempre cercato di interpretare le osservazioni della natura con modelli della realtà fondati su principi universalmente riconosciuti e accettati. Da questo punto di vista la frattura del mondo in classico e quantistico e altri aspetti caratteristici della meccanica quantistica (come ad esempio l'intrinseca casualità degli eventi o la violazione dei principi intuitivi di realismo e località), per molti non sono risultati soddisfacenti. È ben noto, per fare un esempio autorevole, che Einstein non abbia mai accettato la visione del mondo che discendeva dalla interpretazione di Copenhagen della meccanica quantistica, quella considerata a tutt'oggi la versione "ufficiale", che fu elaborata principalmente da Bohr, Heisenberg, Born, Pauli ed altri. Einstein, pur riconoscendone gli innegabili successi, considerava la meccanica quantistica una teoria incompleta. Altri scienziati dopo di lui la misero in discussione, tentando spiegazioni alternative di esperimenti come appunto quello di interferenza degli elettroni.
Della meccanica quantistica esistono a tutt'oggi numerose interpretazioni. Su queste la discussione, scientifica e filosofica, continua, e appare ben lontana da conclusioni accettate da tutti. In questa sezione ci proponiamo di fornire alcuni spunti di riflessione per stimolare l'interesse e la curiosità dei lettori su questa affascinante e complessa materia.
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