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Qui a fianco con le linee gialle tratteggiate abbiamo indicato le linee nodali. A questo punto, per ricollegarci in modo diretto a quanto vedremo nell'esperimento delle due fenditure, dobbiamo pensare di osservare l'oscillazione del liquido prodotta dall'interferenza di due sorgenti sulla superficie di una parete immaginaria che viene immersa nell'acqua in modo da intercettare le onde.

Nell'animazione a fianco abbiamo indicato il liquido in blu; la linea tratteggiata rappresenta il livello a riposo. Vediamo che il liquido oscilla in modo abbastanza complicato su e giù attorno alla linea di riposo, ma ci sono dei punti (sulle linee rosse verticali che abbiamo tracciato per facilitarne la visualizzazione) che restano molto vicini al livello di riposo per tutto il tempo. Questi punti corrispondono alle intersezioni delle linee nodali con la superficie della parete.

Adesso immaginiamo che il liquido sia inchiostro, che colora la superficie, via via che la bagna con le sue oscillazioni.

La figura che vedremo dopo che è trascorso un certo tempo è riportata sotto.

Nella regione della partete bagnata dalle oscillazioni del liquido si forma una figura abbastanza regolare fatta di tante "montagnole" (le zone dove il liquido oscilla su e giù rispetto al livello di riposo) separate da punti (i punti nodali) dove il liquido oscilla molto poco. Nell'esperimento delle due fenditure con l'acqua vedremo una figura del tutto analoga a questa. Anche se in quel caso le onde che interferiscono sono prodotte da due fenditure, invece che da due puntine vibranti, la sostanza del fenomeno è esattamente la stessa.