Risposta
Anzitutto l'interferenza prodotta da due sorgenti è possibile solo se queste sono "coerenti" ossia emettono onde con differenza di fase costante nel tempo. (Il concetto di coerenza è accennato, ma non approfondito nel sito. Chi lo desidera, può consultare a questo riguardo la voce presente in wikipedia, in particolare quella in lingua inglese - "coherence", in cui la trattazione è molto più soddisfacente di quella italiana).
Utilizzare le fenditure o altri apparati ottici o elettro-ottici (specchi semiriflettenti, biprismi ottici o ottici-elettronici) consente di avere due sorgenti virtuali "sdoppiando" in realtà una singola sorgente reale. In questo modo a interferire sono i due cammini (stati) che il singolo elettrone (o fotone nel caso della luce) può potenzialmente sperimentare. In queste condizioni le due sorgenti sono necessariamente coerenti, in quando ciascuna è la copia virtuale dell'altra. Si tenga presente che anche nell'esperienza dell'ondoscopio la sorgente (il motore che vibra) è unica. In questo caso il ruolo delle fenditure è svolto dal braccio meccanico a due punte, che "sdoppia" appunto la sorgente delle vibrazioni.
Se invece volessimo fare l'esperimento con due sorgenti realmente indipendenti, avremmo anzitutto notevoli difficoltà tecniche a "sincronizzare" l'emissione, ovvero a ottenere un grado di coerenza sufficiente per realizzare l'interferenza. Ma queste difficoltà, in linea di principio, e anche in pratica, si possono superare. Dovremmo comunque avere una coincidenza spazio-temporale molto stretta tra i due elettroni (o fotoni) che devono interagire. (Quando ce n'è uno solo che si "sdoppia" tale coincidenza è garantita: le due "parti" nascono sicuramente nello stesso istante).
Esperimenti di interferenza da sorgenti indipendenti sono stati infatti effettivamente realizzati, con i fotoni a partire dagli anni '60 e con gli elettroni molto più di recente. È interessante notare (fatto tipicamente "quantistico") che se ci sono le condizioni sperimentali per ottenere l'interferenza, NON è possibile ricostruire da quale delle due sorgenti gli elettroni (o fotoni) che arrivano al rivelatore sono stati emessi. Ribaltando il discorso si può dire che l'interferenza di due oggetti indipendenti è possibile solo se è impossibile sapere da quale sorgente ciascuno è provenuto (in altri termini se i due oggetti sono indistinguibili). Nell'esperimento delle due fenditure accade una cosa del tutto analoga: se si introduce un qualsiasi apparato per sapere da quale fenditura l'elettrone è passato, si può ottenere questa informazione, ma il semplice atto della osservazione fa SCOMPARIRE la figura di interferenza .... Non è possibile approfondire qui questo aspetto, che è davvero uno dei più rilevanti della meccanica quantistica. Comunque è "veramente" così, queste non sono solo previsioni della teoria, ci sono numerosissimi esperimenti fatti negli ultimi 10-15 anni che confermano questo stupefacente comportamento.
Dopo questo lungo prologo, che speriamo non sia stato troppo noioso, veniamo a bomba alle domande specifiche di Gianni.
Per rispondere a una parte della domanda, c'è una cosa da aggiungere. Gli elettroni per le loro proprietà statistiche (in linguaggio tecnico: si tratta di "fermioni" che obbediscono alla statistica di Fermi-Dirac, cosa che non vale ad esempio per i fotoni), possono essere emessi uno solo alla volta da una sorgente, quindi non è fisicamente possibile pensare di "mandarli" tutti insieme, di conseguenza un tale esperimento non è realizzabile. Se invece superando le difficoltà tecniche, riuscissimo a mandarne due alla volta in modo sincronizzato , uno da una sorgente e uno dall'altra, allora sì, dovremmo aspettarci di ottenere l'interferenza. Invece, nel caso ne mandassimo uno alla volta in modo alternato, non ci sarebbero le condizioni di coerenza spaziotemporale per avere interferenza. Se ci si riflette un attimo, mandarne uno da una sorgente e aspettare che sia rivelato prima di mandare il successivo dall'altra, sarebbe un modo per SAPERE da che sorgente è provenuto. E questo, ragionando secondo le regole della meccanica quantistica, basta a dirci che non può essere possibile ottenere l'interferenza.
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