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Animazione di onde piane prodotte nella vaschetta di un ondoscopio il cui terminale immerso nell'acqua oscilla in modo regolare.
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Stessa situazione precedente, questa volta vista di fronte.
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Una istantanea del profilo, con indicata la lunghezza d'onda.
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La distanza tra due creste o due valli successive si chiama lunghezza d'onda. Qual è il suo significato? Consideriamo la lamina dell’ondoscopio, che oscilla con una frequenza costante (la frequenza è il numero di oscillazioni in un secondo). In un certo istante la lamina sta generando una cresta rettilinea che si propaga poi alla superficie dell’acqua. Dopo un tempo uguale alla durata di un’oscillazione, la lamina genera un’altra cresta, che si propagherà a sua volta nel mezzo, e così via. Ogni volta che viene generata una cresta, la cresta precedente si è allontanata dalla sorgente di un tratto uguale alla distanza fra le due creste, cioè alla lunghezza d’onda. Dunque la lunghezza d’onda è la distanza percorsa dall’onda nel tempo che la sorgente impiega a compiere un’intera oscillazione. Il rapporto fra la lunghezza d’onda e il tempo di un’oscillazione (rapporto che evidentemente ha le dimensioni di una velocità), rappresenta la velocità di propagazione dell’onda.
Immaginiamo adesso di aumentare la frequenza di oscillazione del braccio dell'ondoscopio. In questo modo creste e onde verranno prodotte più rapidamente. Siccome la velocità con cui l'onda si allontana dalla lamina dell'ondoscopio resta praticamente la stessa, la lunghezza d'onda diminuirà e le onde si “infittiranno”. Viceversa, riducendo la frequenza di oscillazione dell'ondoscopio, la lunghezza d'onda aumenterà.
La massima altezza (che è uguale alla massima profondità) raggiunta dal liquido rispetto alla posizione di riposo durante l'oscillazione si chiama ampiezza dell'onda.
Finora abbiamo preso in considerazione il movimento delle onde, cioè dell’intera superficie del liquido interessata dalla loro propagazione. Adesso proviamo invece ad osservare cosa avviene in un punto fissato della superficie del liquido quando viene attraversato dall'onda.
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Effetto del passaggio dell'onda in un punto fisso. Possiamo pensare alla pallina azzurra come ad un sughero che galleggia sulla superficie dell'acqua. Il sughero oscilla su e giù con una frequenza uguale a quella della vibrazione dell'ondoscopio e che viene appunto detta frequenza dell'onda .
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![ElectromagneticSpectrum](Resources/electromagneticsp.gif) |
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Spettro della radiazione elettromagnetica. Come detto nel testo, le radiazioni elettromagnetiche mostrano, in determinate circostanze, un carattere ondulatorio. I vari tipi di onde elettromagnetiche sono qui ordinati in funzione della frequenza (Frequency - scala a sinistra) o della lunghezza d'onda (Wavelength - scala a destra). Come si vede le due quantità variano in modo opposto, quando cresce una l'altra cala e viceversa. La luce è la piccola parte visibile di tutto lo spettro elettromagnetico, che è stata espansa indicando la successione dei colori corrispondenti alla percezione delle diverse frequenze e lunghezze d'onda. Per una versione più grande dello spettro, cliccare sulla figura.
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cliccare sull'immagine per ingrandire
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